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13 Gennaio 2022

#telamostro

Primavera

di Ramona Lucarelli

Da martedì – 7 dicembre – riapre le sue eleganti porte Villa Bardini a Firenze con una mostra dedicata ad un artista italiano non molto conosciuto eppure così grandioso.

Galileo Chini è stato uno dei maggiori, anzi forse il più importante, esponente italiano dell’Art Nouveau, corrente che in Italia è chiamata Liberty.

Di Galileo Chini verranno mostrate oltre 200 opere fra quadri, ceramiche, disegni e illustrazioni del suo periodo giovanile che va dall’esordio nel mondo dell’arte alla Prima Guerra Mondiale.

Chini è stato un artista poliedrico: eccellente ceramista, decoratore e illustratore di manifesti pubblicitari dell’epoca. Il suo percorso si intreccia con gli artisti del Simbolismo e quelli della Secessione, primo fra tutti Gustav Klimt.

Proprio da queste suggestioni nasce un’opera come “Primavera”, costituita da 18 pannelli, che stando alle parole dell’autore era ispirata alla città di Venezia nella stagione omonima, che si animava di persone e iniziative; l’opera era anche rappresentazione di una primavera spirituale che ciclicamente ritorna.

È il 1914 quando la Primavera fa il suo ingresso nel Salone centrale delle Esposizioni della Biennale regalando agli occhi dei visitatori grandi pannelli che ritraggono donne con lunghi vestiti sinuosi immerse tra motivo geometrico-floreali. Un’opera che con la sua cascata di colori racconta il rientro in Italia da Bangkok dell’artista, e con gli elementi in oro le influenze klimtiane.

La stagione della rinascita è narrata in quattro momenti: la Primavera classica, l’Incantesimo dell’amore e la Primavera della vita, la Primavera delle belve e la Primavera che perennemente si rinnova.

Nel mese dedicato alla luce, un faro illumina Villa Bardini ed è l’arte del pittore fiorentino: “Galileo Chini e il Simbolismo europeo” vi aspettano fino al 25 aprile 2022.

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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