Culture. Eat it
4 Ottobre 2021
Conosciamo bene quanto la percezione del tempo sia legata a quello che amiamo o detestiamo, di come di conseguenza voli o sembri rimanere immobile, che il tempo sia un perenne futuro prossimo al quale tendere i nostri sogni o un passato che incede sul presente e che viene schiacciato dai ricordi.
Eppure ora, qui, adesso, vorrei che il tempo assomigliasse di più ad un regalo.
Vorrei la meraviglia che sta sotto la carta scartata e che mostra i suoi colori, che ad ottobre si tingono di arancione, giallo e rosso.
Vorrei che il succedersi degli eventi anziché far crescere la preoccupazione di non farcela mettesse in moto l’adrenalina di sogni grandi e piccoli.
Vorrei che il bagaglio del tempo ci rendesse più soddisfatti, più consapevoli, perché no più felici… si può?
Perché che ne sentiamo o meno la presenza, che ne comprendiamo o meno la logica, con il suo scorrere il tempo è inesorabile.
Si manifesta sul nostro corpo, si insinua nella nostra mente e cambia chi siamo. Nel tempo, tanto o poco, ci sentiamo felici o tristi o intravediamo segni e ferite del suo sfiorarci.
In questo mese del tempo racconteremo il suo peso, la mancanza, e lo faremo attraverso libri belli, albi illustrati che allenano lo stupore, ricette senza tempo ma non per questo sempre uguali, e molto altro.
Regaliamoci il tempo.
Un tempo, quello che questo mese condivideremo, del quale speriamo di potervi regalare il desiderio di averne e non trovarne.
Perché avere tempo è un bel regalo da fare a noi stessi e a noi stesse.
Come sempre siamo qui, su Instagram, Facebook e Twitter e vi aspettiamo all’hashtag #laprimasvoltache per raccontare cosa vorremmo fare del nostro tempo e come in questo tempo vorremmo sentirci.
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.