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Gio Evan - Se c'è un posto bello sei te libro poesie

Culture. Eat it

22 Giugno 2020

il libro sul comodino

La poesia può cambiare il mondo? Gio Evan risponde nel suo nuovo libro di poesie: Se c’è un posto bello sei te

di Ramona Lucarelli

“La poesia non può cambiare il mondo. Il mondo è troppo robusto per chinarsi di fronte a tanta tenerezza.”

C’è un però che condivido con Gio Evan: “la poesia non può cambiare il mondo, è vero, però può cambiare me, può cambiare noi. E noi possiamo cambiare il mondo.”

Libro: Se c’è un posto bello sei te di Gio Evan

Il più delle volte la poesia in senso lato non la vediamo. Ciò che non vediamo è difficile da spiegare e allora è facile convincersi che non esista.

Forte,
come chi ama da lontano.
Fragile,
come chi ama da vicino.

La poesia delle piccole cose incontra ostacoli continui: il malumore, la voce alta di un litigio, un gesto mal spiegato o mai compiuto, parole dette di fretta per caso o per sbaglio.

Se per quelle brutte siamo decisamente talentuosi quando si tratta di trovare parole belle per parlare di emozioni e sentimenti ci attende una sfida.

Eppure c’è chi riesce a fare sintesi di quella quotidianità a tratti banale e scontata e farne poesia. Nel suo ultimo libro Se c’è un posto bello sei te Gio Evan fa spazio a pensieri, vita, cuore.

E io ti amo
ma non mi manchi
lo vorrei, a volte,
vorrei che tu mi mancassi
ci provo
ma niente
non mi manchi
tu
non esci mai da dentro me
e quando ti dedichi
alle solitudini
e lasci solo anche me
io ti amo ma non mi manchi,
ti indosso dentro
come un abito per il cuore
come il respiro
che mi mantiene qui
attaccato a questi terreni
e quanto ti dedichi
alle tue lontananze
non fai mai un passo
al di fuori di me
e io ti amo ma non mi manchi,
come se dentro avessi
tutti i percorsi
delle tue passeggiate
le tue tappe,
le tue soste
e ogni tua ripartenza
e io ti amo
ma non mi manchi
perché non riesco
proprio non riesco
a sentire la mancanza
di chi ormai
mi vive dentro.

Le poesie si alternano a parole incorniciate come opere d’arte: l’artista ci invita a entrare nel suo “museo poetico” e a far tesoro delle parole che viviamo, che ci fanno stare bene ma anche di quelle che ci hanno fatto male.

Ho un debole
per chi pratica l’abbraccio
in un mondo dedito alla spinta.

Mi piacciono
le persone
che dicono a domani
e poi domani
ci sono davvero.

La poesia di Gio Evan colleziona momenti non cose, e questo fa del suo approccio alla vita qualcosa a cui guardare.

(…)
ho bisogno di poesie buone
di scaffali pieni di libri
di fiori raccolti la mattina per nuovi segnalibri,
ho bisogno di vittorie
di spingermi oltre
di non bastarmi
e di saziare a colpi di buoni cucchiai
la fame di conoscenza

Non trattengo mai nessuno,
lascio a tutti
la libertà di andare,
a me invece
lascio la libertà
di non farli tornare.

Lo scrittore abbraccia nelle sue liriche anche temi delicati, come chi parla ad un amico e sa di non essere frainteso, come chi scrive a cuore aperto.

(…)
non è difficile capire
che non esistono stranieri
la terra è solo una
è impossibile perdere il conto
siamo uno, siamo una comunità
e comunità ha la radice latina cum
che significa insieme,
sono le parole stesse che ci insegnano
già tutto

In Se c’è un posto bello sei te le parole sono come carezze, moniti, sguardi.

Non fatevi ingannare
dalle manie di grandezza
che tanto ci si innamora
solo dei dettagli
innamoratevi delle mani di grandezza
quelle che porgono la cortesia
quelle che stringono la mano
quelle che sanno donare

Evan ci incita a guardare il mondo dall’altra parte, quella della gentilezza.

Nonna
porgeva l’altra guancia
di fronte alla rabbia degli altri
e porgere l’altra guancia
non significa invitare l’altro a una seconda
volgarità
porgere l’altra guancia
significa mostrare all’altro
che abbiamo decido di vivere
dall’altra parte,
quella della gentilezza,
la guancia che l’altro non conosce

nonna
porgeva l’altro cuore
se tu non amavi, per esempio
lei amava al posto tuo
metteva sul tavolo della vita
anche le tue fiche mancanti

nonna
porgeva anche l’altra porzione
i suoi pranzi potevano finire
quando iniziava la cena
aveva sempre qualcos’altro
da mettere a tavola,
a tavola da nonna si cresce sempre prima
si esce più grandi, più alti
mille dolci da sfornare
e il lavandino era sempre
già pulito

nonna
porgeva le altre mani
quelle di aiuto
quelle di carezza
quelle che tirano su le coperte
quelle di preghiere buone
e alzava le mani al cielo
mai alle persone

nonna
si porgeva,
si donava
si regalava tutta
non si teneva niente per sé
e mi ha insegnato questo,

che il verbo dare
è essenziale
per poter diventare il verbo essere.

Se voleste leggere qualcos’altro di Gio Evan ne abbiamo parlato qui.
Buona poesia, a tutti.

Recensione del nuovo libro di Gio Evan: Se c'è un posto bello sei te

Se c'è un posto bello sei te. Il nuovo libro di poesie di Gio Evan.

Tempo di Lettura

una poesia al bisogno, sempre

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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