Culture. Eat it
16 Ottobre 2017
La premessa? Lei, Elizabeth, ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è avvenente, ha una carriera come scrittrice, una casa favolosa e un marito. Qual è la sua storia? Dove la si trova? Nel romanzo di Elizabeth Gilbert:
MANGIA, PREGA, AMA
L’autobiografia della scrittrice è un viaggio fisico attraverso l’Italia, l’India e l’Indonesia, e uno interiore, nel quale Liz cerca di capire perché non si sente appagata, perché non si sente felice.
Muoversi e fermarsi sembrano essere due facce di una stessa medaglia chiamata cambiamento.
Già, perché un giorno accade che Liz senta di non volere nulla di ciò che ha.
Noi al suo posto cosa avremmo fatto?
Io non mi chiedo troppo spesso cosa o dove sia la felicità. Da bambina credo di aver vissuto quella che alcuni potrebbero definire un’infanzia felice. Solo con l’adolescenza, alle prese con l’amore, ho capito quanto sarei potuta essere infelice ad innamorarmi della persona sbagliata. Da allora la felicità mi ha sfiorata, sfrecciando qua e là nei luoghi divenuti poi a me cari; si è impossessata o meno di me tramite le persone a cui davo il permesso di rendermi felice o infelice.
La felicità insomma aveva sempre a che fare con qualcosa o qualcuno.
Tutto è cambiato quando ho capito che potevo scegliere: chi frequentare, chi allontanare, chi ascoltare, chi abbracciare, per chi piangere o a chi sorridere. Potevo essere io a prendere le redini della mia felicità. Insomma il mio viaggio è stato mentale.
Liz invece per mettersi alla ricerca della propria felicità decide di lasciare l’America, il lavoro e la famiglia.
Mangia le prelibatezze del Bel Paese, l’Italia.
Prega, in India, alla ricerca di una dimensione interiore nuova, nella quale saper ascoltare se stessa.
Ama, in Indonesia, e per farlo inizia con il volersi bene, con l’imparare a donarsi agli altri. Gli antichi sostenevano che viaggiare non era un modo per sentirsi realmente diversi:
Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato?
Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con quell’individuo dal quale volevi fuggire.
Quoto Socrate. Questa lettura non mi ha convinta, ma questa non è la mia autobiografia, è la personale ricerca della felicità di Elizabeth Gilbert.
Durata della lettura
Mangia, prega, ama e leggi
Ph. Sara Cartelli
© The Eat Culture
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.