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18 Marzo 2019

il libro sul comodino

La ragazza con l’orecchino di perla. Un tributo a Johannes Vermeer

di Ramona Lucarelli

Sul comodino c’è una delle storie più affascinanti tratte dal mondo dell’arte che la letteratura abbia saputo regalare:

La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

Lo confesso: ho visto prima il film poi letto il libro. Posso dire che La ragazza con l’orecchino di perla è uno di quei fortunati casi in cui la cinematografia è riuscita a portare sullo schermo la bellezza e l’intimità delle parole scritte.

Ho una passione per i romanzi storici, devo sicuramente all’arte quest’amore. Non parlo molto del mio percorso di studi ma l’arte è una parte importante di me. Credo si intuisca dalle storie che scelgo di raccontare. Talvolta sono tratte da albi illustrati strepitosi, altre da vite di artiste straordinarie o semplicemente da libri dove il contenitore è importante tanto quanto il contenuto.

Il romanzo di oggi è un omaggio ad un artista e in particolare ad un secolo della storia dell’arte, il XVII secolo.

A Delft è il 1664. Griet abita insieme alla sua famiglia nel quartiere protestante della città. Suo padre è uno dei più rinomati decoratori di piastrelle ma è caduto in disgrazia a causa di un incidente che lo ha privato della vista.

Assorta dalle faccende di casa Griet viene interrotta dal suono di alcune voci: sono il pittore Johannes Vermeer e sua moglie Katharina dal vicino quartiere dei papisti.

Avevo l’abitudine di sistemare le verdure in cerchio, ciascuna in uno spicchio come una fetta di torta. C’erano cinque fette: cavolo rosso, cipolle, porri, carote e rape.

È in quel momento che apprende che l’indomani sarà al loro servizio come domestica. Oltre alle ordinarie mansioni le viene affidato un compito speciale, quello di pulire lo studio di Vermeer.

Griet accede all’atelier del pittore con la cura di ricollocare gli oggetti esattamente nello stesso posto nel quale li ha trovati.

La dedizione e la precisione della giovane attirano l’attenzione di Vermeer, il quale decide di affidarle il ruolo di assistente. Il suo compito è quello di macinare i materiali per realizzare i colori; del colore il pittore le insegna l’importanza all’interno del quadro.

Scoprirai che di bianco puro nelle nuvole ce n’è ben poco, eppure la gente dice che sono bianche.

Tra i due nasce subito un’intesa fatta d’arte, di sguardi e di pomeriggi trascorsi a macinare colori in silenziosa armonia.

I suoi occhi valgono quanto una stanza colma d’oro, ma talvolta vede il mondo come lui vorrebbe che fosse, e non com’è. Non capisce quali conseguenze ha sugli altri questo suo idealismo. Pensa solo a se stesso e al suo lavoro, non a te. Quindi devi stare attenta… Si interruppe. Si udirono i passi del padrone su per le scale. Stare attenta a che cosa, signore? chiesi in un soffio. Attenta a rimanere te stessa.

La loro palpabile complicità è visibile a tutti nella casa: agli occhi della suocera di lui, Maria Thins, a quelli della moglie Katharina e dell’altra domestica Tanneke, invidiosa delle mansioni prilivegiate riservate a Griet.

I suoi occhi si agganciarono ai miei. Non riuscivo a pensare a nulla se non che il loro colore grigio era identico all’interno di una conchiglia di ostrica. Sembrava che stesse aspettando qualcosa. Il viso incominciò a contrarmisi dalla paura, forse non gli stavo dando quello che desiderava. “Griet” disse sottovoce. Questo era tutto quanto aveva da dire. Gli occhi mi si riempirono di lacrime che non lasciai scendere. Ora avevo capito. “Si. Non muoverti” Aveva incominciato a farmi il ritratto.

Il ritratto della serva. La storia si ispira all’opera La ragazza col turbante di Johannes Vermeer nota ai più come La ragazza con l’orecchino di perla. Al quadro è riservato lo stesso scandalo destinato alla giovane Griet. Le sue labbra dischiuse e il suo sguardo enigmatico incontrarono la disapprovazione dei benpensanti.

La languida innocenza e la modesta condizione sociale della fanciulla dipinta stridevano con la morale del tempo e con la preziosità delle perle, monili destinati alle donne aristocratiche dell’alta borghesia.

Eppure noi tutti ancora oggi siamo attratti da quel viso, tanto quanto Vermeer. È il senso artistico di Griet a catturare il pittore, quella sensibilità che trasforma la loro conoscenza in attrazione, quella stessa attrazione che l’artista cerca di confinare alla sua arte.

Le donne dei suoi quadri… lui le tira dentro nel suo mondo. Tu ti ci potresti perdere.

A noi, che poco o nulla conosciamo di certo del maestro della pittura olandese, non è dato sapere come sia andata veramente ma la sua storia continua a incantarci. È una storia in cui perdersi dentro.

 

Tempo di Lettura

tre sere con La ragazza con l'orecchino di perla

Photos: Sara Cartelli

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Autore

Ramona Lucarelli

Per aspera ad astra

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Ramona Lucarelli

biografia:

È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.

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