La tua luce sei tu

Trenta minuti sotto il getto bollente della doccia non sono abbastanza per iniziare dicembre con addosso la serenità che si merita. Rimedio sorseggiando un infuso di zenzero e malva, decantando davanti alla finestra. La luce che penetra è di quelle incantate: raggi di un terso tramonto dicembrino mi cullano tra i miei se e i miei ma. La mente vola, il cuore si scalda.
Inizio a sentirti, dicembre. Hai un sapore felice. Quello del Natale. Quello di sapere che nel mondo esiste una persona per la quale il suo mondo sei tu.
Una consapevolezza che danza nella testa a ritmo di fa la la la la la.

Oh mio caro ti sento. Eccome se ti sento.
Ti sento nelle prime luci del mattino. All’alba pervadere la fioca striscia bianca nella porta socchiusa della stanza.
Ti sento arrivare.
Ti aspetto come si aspetta una bella notizia, la neve, le vacanze, il tè di ritorno a casa dopo una giornata di corsa, l’infilarsi sotto il piumone dopo la montagna e la voglia di stare bene.
Ti pretendo come una bambina capricciosa, come si pretende un sorriso in risposta a un gesto di gentilezza.
Mi piaci come mi piace, la sera, d’inverno, accendere quattordici candele e sprofondare nel divano avvolta da sette cuscini e tre coperte.
Mi piaci come il profumo burroso e fragrante della pasta sfoglia, la luce di un tramonto rosa alle 16:00 e le patate al forno. Come lo speck che sa di legna scoppiettante che arde nel camino. Come il profumo di polenta che cuoce nel paiolo. Come la luce di speranza che si accende con un nuovo anno alle porte. Speriamo sia lieto.

Dicembre per noi è Natale e, come ogni anno, un mese di luce. Se vuoi raccontarci il tuo personale modo di guardare alla luce ti aspettiamo a braccia aperte. Il posto è sempre lo stesso: l’hashtag #fareluce, su Facebook, Instagram e Twitter.