Culture. Eat it
3 Giugno 2019
Quante volte ci è stato detto l’importante non è la meta ma il viaggio. Eppure la parola viaggio non nasce con l’idea di indicarci il percorso che ci condurrà verso specifici luoghi geografici; la sua etimologia ci ricorda che tutto ciò che conta veramente è quello che portiamo con noi.
La misura del viaggio siamo noi.
Il viaggio ha poco a che vedere con i km percorsi, d’altronde viaggiamo anche da fermi, con la mente, con gli occhi, con il cuore. Ha molto a che fare invece con quello che siamo disposti a concedere di noi stessi al mondo:
“è vero che per essere capaci di vedere cosa siamo dobbiamo allontanarci e poi guardarci da lontano.”
La nostra vita è un viaggio.
Veniamo al mondo per nascere, andiamo fuori strada quando ci sbagliamo, prendiamo una sbandata quando ci innamoriamo, ci troviamo ad un bivio quando stiamo per compiere una scelta. Le esperienze più forti e significative le facciamo senza mezzi di trasporto, senza benzina, senza valigie ma con noi stessi: braccia, mani, gambe, piedi, orecchie, bocca, occhi con i quali metterci in viaggio.
Quali i vostri orizzonti erranti?
Aspettiamo le vostre destinazioni all’hashtag #orizzontierranti e come direbbe Cesare (Cremonini) buon viaggio, che sia un’andata o un ritorno.
Photos: Sara Cartelli
Autore
biografia:
È una storica dell'arte, ottimista ed empatica per natura. Immagina un mondo nel quale seminare gentilezza e provare felicità nelle piccole cose. Fin da bambina è innamorata delle storie, per The Eat Culture mangia libri e arte. Per aspera ad astra recita l'unico tatuaggio che ha sulla pelle. È lì per ricordarle che la strada che porta ai suoi sogni non sempre è facile ma qui non ci si arrende, mai.
