Ritorno da me

Arrivederci estate (e quasi bentornato autunno caro) sei stata troppo breve, parecchio intensa, e hai lasciato il meglio per la fine: dulcis in fundo come ogni bel pasto che possa definirsi tale.

Ritorno da città spagnole arroccate, profumavano di Grecia.
Da pranzi alle 17 e cene alle 5 – che poi non lo so se sia più appropriato definirle tali o se sia meglio “colazione”.
Ritorno avendo 32 anni con la spensieratezza dei 20. La differenza la fa solo qualche soldo di più in tasca e la giusta esperienza del mondo.
Ritorno da litigi d’amore con tanto di pianto svanito con due sorsi di birra.
Ritorno da bagni di mezzanotte con le tette al vento;
da serate senza trucco, che se anche gli occhi sorridono il mascara è surperfluo.
Da baie nascoste fatte non di sabbia ma di gemme.
Da churros pucciati nella cioccolata calda meravigliosi anche con 35°C, e chissenefrega dello zucchero colato in ogni dove.
Ritorno da lacrime belle davanti a una cameriera che balla il flamenco in un chiringuito.
Da chupitos – troppi, decisamente – di ogni gusto e colore.
Dal svegliarmi con delle scarpe che non sono le mie.
Ridere fino a che il respiro manca.
Ritorno con la consapevolezza che il tempo scorre ma la voglia di voglio vivere così resta, nonostante tutto.
Ritorno da me.

Perché per ritornare bisogna prima essere partite. Magari pure perse, e ritrovate diverse.
E se è pur vero che per ogni andata non è detto esista un ritorno, sono molto felice di averlo trovato in questo settembre. 

Agosto è stato per noi tutte una pausa di quelle con la P enorme. Ne avevamo bisogno. Per ritornare da voi super cariche. Di pensieri freschi, di idee radiose e con un animo ripulito da ciò che lo rendeva inutilmente pesante.
Ma, ora, sentiamo forte il bisogno di ritornare. Assieme a voi. Dunque: che ci raccontate? Dove siete andate? A che cosa, da chi, dove, come e perché volete ritornare? Se vi va, raccontacelo qui, su Facebook, su Instagram oppure Twitter. Ci siete mancate e non vediamo l’ora di scoprirlo.